lunedì 2 maggio 2011

luglio

GIOVEDI' 7 LUGLIO
dalle 19.00 alle 21.00
inizio performance ore 20.00

Tiger Orchid, Nausicaa Roy e Silvia Faieta

"In manus tuas,Domine,commendo Spiritum meum”
( L’esecuzione di Maria Stuart)


Come la stessa sovrana di Scozia sosteneva “Il principio di tutto si trova nella fine”, ed è proprio partendo da questa controversa relazione tra vita e morte, che verrà riproposta l’esecuzione di Maria Stuart, questa volta non per mano del boia, ma della regina che le si opponeva, sua unica parente, Elisabetta I .
Due donne divise dalla Politica, dalla Morale e dal Credo – l’una baluardo del Protestantesimo e l’altra martire del Cristianesimo.
Attraverso la capacità espressiva e fortemente simbolica della Body Art Estrema le performer Tiger Orchid e Nausicaa Martino, vestiranno i panni di Elisabetta I e di Maria Stuart sfruttando codici simbolici tramite cui rileggere il complicato rapporto tra due delle donne più potenti e carismatiche della Storia.
A cesellare questo evento storico, fermandolo nel presente dell’osservatore, la presenza della pittrice Silvia Faieta: l’artista interagirà come rappresentazione della storia che si compie, l’evento vissuto,utilizzando simboli appartenenti alla poetica delle sue opere, sarà la figura unica spettatrice della tragica esperienza che coinvolge la disperata Elisabetta e l’instabile Maria, recuperando dal loro sangue le immagini della dolorosa esecuzione.

Tiger Orchid
performer
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Nausicaa Martino

performer
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Silvia Faieta

pittrice, performer
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GIOVEDI' 14 LUGLIO

dalle 19.00 alle 21.00

inizio performance ore 20.00






Andrea Ropes e Nausicaa Martino
La performance sarà fatta in sospensione se è possibile ma è funzionale anche a terra...

Il mio corpo sospeso, sotto di me un lenzuolo bianco e una tela bianca... i mie capelli lunghi sciolti che cadono leggeri saranno il pennello di Andrea Ropes, il quale cambiandomi di posizione mi verserà dei colori appunto sui miei capelli e facendomi muovere ... dipingerà sulla tela bianca. Mi farà scendere sulla tela e usando sempre i miei capelli e il mio corpo mischierà i colori per finire la sua opera per poi firmarla e andare via.

Nausicaa Martino
performer
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Andrea Ropes
bondager
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GIOVEDI' 21  LUGLIO

dalle 19.00 alle 21.00

inizio performance ore 20.00


"Coming Out", di Gioraro feat Francesca Fini


L'officiante plasma con gesti senza tempo la pelle di gesso sul corpo nudo della donna immobile; il gesso è l'elemento, profondamente legato alla terra e ad una ritualità ancestrale, attraverso cui si attua il dialogo silenzioso fra i due corpi: il bianco, antropologicamente legato ad un'immagine di purezza e di essenzialità ed insieme al pallore della morte ed al chiarore delle ossa, è interrotto da segni pittorici in corrispondenza dei punti focali del corpo femminile, seni e ventre.
L'inquietudine suscitata nell'osservatore dalla separazione della pelle dalle bende gessate è vicina all'ambito del perturbante freudiano: l'impronta del corpo è avvertita come familiare ed allo stesso tempo estranea, poiché deformata, priva di connotazioni fisiognomiche, di difficile lettura, generatrice di spaesamento.
E' il corpo privo di sostanza e fisicità sospeso fra i rovi della selva dei suicidi dantesca nel giorno del Giudizio; è la maschera di Agamennone che permane alla dissoluzione di vita ed identità; è il baccello umano dei racconti di Philip K.Dick o de L'invasione degli ultracorpi di Siegel. E' il doppio bidimensionale, incompleto, fantasmatico, della proiezione di noi stessi archetipica: il gesto di strappare tale doppio da sé dotandolo di una propria concretezza è profondamente iniziatica, poiché porta a confrontarsi con una inedita consapevolezza derivata dall'Altro da sé e che pure ci appartiene.
Ne L'impronta dell'Altra(2010) Gioraro eleva i calchi in gesso dei piedi di donne a simbolo di un percorso di crescita collettiva, di cammino comune verso una femminilità in grado di riappropriarsi dei propri caratteri di forza; in Coming Out abbandonare la pelle di gesso segna, come per i serpenti, la metamorfosi, ed insieme l'iniziazione al mondo, l'apertura verso l'esterno e l'ignoto, il coraggio di persistere autenticamente, nella massima esposizione. (Enrica Berselli).

Gioraro

artista, performer
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GIOVEDI' 28 LUGLIO
dalle 19.00 alle 21.00

inizio performance ore 20.00

"After the Sandman", di VestAndPage.

VestAndPage (Verena Stenke e Andrea Pagnes) parteciperanno a See-Saw con la performance After the Sandman e la presentazione in anteprima italiana del loro film s i n ∞ f i n - Performances at the End of the World, prima parte della serie di film sulla Performance Art realizzata in Patagonia e Tierra del Fuego Chilena. Un film ibrido fuori di ogni genere, un progetto d'arte tra realtà e visione. Guarda il trailer! (http://www.sinfin-themovie.de/SINFIN/trailer.html)

La performance After the Sandman è una nuova produzione di VestAndPage, concepita appositamente per see-saw – l'arte è un gioco di sguardi, e gli spazi di AL9E artestudio gallery.

Una stanza chiusa, uno spazio minimale. Due soli individui: un maschio, una femmina.
Cosa vi accade all'interno è una trasformazione lenta, un passaggio graduale da uno stato minerale, quasi primordiale, ad uno vitale, pulsante, carnale. Una ricerca individuale dentro l’isolamento e la cecità, verso l’incontro, la completa unione.
Il singolare approccio di VestAndPage all'arte e al corpo, viene qui portato ad un suo estremo. Eliminata l’intenzione dell’artista/performer, l’azione e il suo svolgimento si basano sulla condizione pura data dall’incontro che avviene tra le sfere dei performer, dello spazio e del tempo.
Un'ulteriore sfera di natura sociale viene costituita del visitatore/spettatore, in virtù della sua posizione d’osservatore nascosto, di voyeur isolato che entra con lo sguardo all'interno di un percorso del quale può afferrare solo singoli momenti, frammenti di carne, spazio, tempo, forse nell'attesa di un cambio, di una collisione tra le sfere esistenti per una creazione di sfere nuove.

L’evento è consigliabile ad un pubblico che abbia compiuto la maggiore età

VestAndPage

performers, visual asrtists
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